[2] Dalle ingiustizie...

Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,


[1] Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.[3] dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
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La prima affermazione dice due cose estremamente importanti: Dio afferma due cose su se stesso, che cioè Egli è giustizia e verità. Infatti se protegge dalle ingiustizie vuol dire che Egli è giustizia. Se protegge dagli inganni vuol dire che Egli è verità.

L'uomo non può trovare giustizia nella materialità, ossia nell'assenza di Dio, in quanto tutto ciò che è terreno è destinato a passare. E' imperfetto. Genera ingiustizia. L'uomo infatti, con il peccato originale, con la conoscenza del bene e del male, ha rotto l'armonia originaria che lo legava a Dio, confinandosi in un terreno di isolamento e potenziale lontananza da Dio, auto condannandosi alla ingiustizia, segno di limitatezza, imperfezione. Tutto questo non è esente dall'esperienza quotidiana: la percezione dell'uomo (di oggi, come di ieri) di vivere sempre nell'ingiustizia che lo circonda è dimostrazione che questa visione non è solo speculazione, ma concreta tangibilità.

Spesso l'uomo, avvinto e deluso della ingiustizia e dagli inganni del proprio tempo, di cui è sempre comunque cosciente, nel tentativo di costruire da se giustizia e verità, costruisce sistemi ideologici volti alla ricerca di questi tanto desiderati modelli (vedi ad esempio le ideologie totalitarie ma anche molte sterili filosofie) la cui mancanza è sempre cocente. Questi sistemi, però, essendo a loro volta inganni generano ingiustizia, perché non tengono al centro la vera essenza della giustizia e della verità, cioè Dio stesso. Questo non vuol dire che tutti i sistemi di pensiero che non comprendono Dio siano cattivi, negativi o altri aggettivi del genere: se così fosse ricadremmo drammaticamente nella trappola dell'ideologia e del fondamentalismo. Le parole inganni, giustizia/ingiustizia e verità andrebbero qui interpretate in senso ontologico, non letterale, e comunque mai legate al senso più comune e terreno che intendiamo normalmente con queste parole.

"Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio [Gv 3,21]"
"Le opere delle sue mani sono verità e giustizia" [Sal 111,7]
"Comportatevi come figli di luce, poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità" [Ef 5,8-9]
Infine sempre San Paolo nell'Inno alla Carità recita appunto che l'Amore "
non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità" [1Cor 13,6].

Interessante anche l'espressione "del tuo tempo": come a dire che ogni tempo ha i propri inganni e le proprie ingiustizie. Facile verificare questo nel corso della storia: un tempo ad esempio la divisione in classi come nobili e plebei generava forme di ingiustizia, sotto l'inganno del presunti "diritti di sangue", che la rivoluzione francese ha storicamente rimosso. Questo ha sanato certe ingiustizie... ma non le ha annullate. Infatti, in seguito ci sono state molte altre ingiustizie: la schiavitù ad esempio. Oggi diremmo la povertà del terzo mondo, e così via molte altre... ogni tempo le proprie ingiustizie. Ogni tempo ne cura molte, ne genera altre. Non c'è via d'uscita, se non la vera Cura, appunto: il Dio-Amore assoluto che tutto Cura. Non solo la Storia, ma anche noi nella nostra vita abbiamo e sopportiamo ingiustizie e inganni "nel nostro tempo" ossia in vari momenti della nostra vita: finire in carcere ingiustamente, soffrire la povertà, essere succubi di qualche ideologia, che ci distolgono dalla verità.

[1] Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.[3] dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
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